«Il volontario e, in estreme conseguenze, necessario processo di conoscimento reciproco dell’altro»

«Vivo e scambievole affetto fra due o più persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima». Ecco la definizione di ciò che ci può influenzare per tutta una vita: l’amicizia. Molto, forse anche troppo, sottovalutata. Penso che anche questa definizione che il Treccani ci offre sia troppo poco esaustiva. Il vero rapporto di amicizia tra due persone è qualcosa che va molto più in profondità di ciò che crediamo. Ci vogliono un’importante, e talvolta faticoso, processo di introspezione accompagnato da uno studio molto attento e minuzioso della persona alla quale siamo, probabilmente, inconsciamente legati. Sul processo di introspezione ci sono fiumi e fiumi di saggi, studi, tesi che ancora oggi non sono in grado di esplicitare al meglio questo processo che, credo, si possa instaurare in modo del tutto naturale. Il processo di conoscimento profondo «dell’altro» è una collaborazione tra due coscienze. Forse è proprio questo che può definirsi come amicizia: il volontario e, in estreme conseguenze, necessario processo di conoscimento reciproco dell’altro, affinché si raggiunga quel momento in cui si ha la capacità di poter affermare di conoscere un amico. Paradossalmente credo che tutto ciò sia possibile solo in parte; come molti psicologi e psicoanalisti ci fecero e fanno notare neppure noi stessi siamo capaci di conoscerci fino in fondo; eppure tutto ciò ci porta al continuo desiderio di voler essere capaci di conoscere una persona a tal punto da definirla amica. Bisogna tener presente che questo desiderio non è avvertito verso tutte le persone, ma solo verso alcune: inizialmente credevo che ciò fosse dovuto semplicemente all’«abitudine» di passare del tempo con una persona piuttosto che con un’altra; dopo aver studiato il filosofo,che forse ha rivoluzionato in modo ineguagliabile tutto il sistema filosofico, ho decisamente e consciamente cambiato opinione. Penso che ci sentiamo più inclini nell’instaurare un’amicizia con una persona piuttosto che con un’altra poiché questa corrisponde alle facoltà conoscitive del nostro intelletto.Nonostante questa frase fosse usata da Kant per discutere il tema del bello, penso che ciò abbia un utilizzo più esteso di quello che si crede: così come un quadro, un libro, un film, qualsiasi cosa venga percepita come “bello”, così percepisco il processo di conoscimento dell’altro come “bello”. Per questo motivo credo che siano proprio pochissime quelle persone che possiamo definire veramente amiche. 12831532-md-e1424793898740

Essendo questo tema molto complesso e travagliato spero che qualcuno possa illuminarmi con un’altra interpretazione delle radici dell’amicizia, questo immenso punto interrogativo che non sono ancora riuscito a trasformare in punto esclamativo. Punto esclamativo che vorrei potesse concludere la frase: «Finalmente ho la certezza di avere un amico!».

«[…] secondo un’etica, una morale dei valori»

Nella mia vita non cerco di applicare un codice etico, in realtà cerco di comportarmi secondo un’ etica, una morale dei valori che sento miei. Nella maggior parte delle occasioni si tende ad affermare che ogni persona “può” interpretare a proprio modo il contenuto di quest’etica; d’altro canto io sono convinto che alla base di ciò vi sia una radice comune a tutte le interpretazioni.

L’Etica (termine che deriva dal vocabolo greco che significa “condotta”, “carattere”, “consuetudine”) è generalmente considerata quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento umano, politico, giuridico o morale. In altri termini, essa ha come obiettivo la ricerca dei valori morali che determinano il comportamento dell’uomo.

L’ Etica si basa, secondo la mia interpretazione, su alcuni principi fondamentali:

  • il rispetto del mondo naturale, della vita e della persona umana con la sua dignità;
  • il rispetto delle idee altrui;
  • la tolleranza (non a tutti i costi, tollerare chi è tollerante);
  • l’accettazione dell’altro;
  • il dialogo aperto tra gli uomini;
  • la compassione, la solidarietà e la fratellanza tra tutti gli uomini;

Se l’Etica è un insieme di valori che caratterizzano l’individuo nel suo contesto sociale e storico, essa è soggetta ad un’evoluzione costante insieme al contesto sociale che la determina in un rapporto biunivoco. Non ha dunque senso chiedersi se sia l’Etica ad influenzare la Società o viceversa, in quanto quest’ultima è un sistema aperto e dinamico, soggetto dunque a costante evoluzione.

Concludendo, affermo che sento sempre più necessario vivere e condividere la mia vita con persone che siano compatibili a quanto esposto e che manifestino un atteggiamento ancor più attento e rigoroso a questi principi comunque universali, che non sempre vengono rispettati come si può ben capire dagli eventi degli ultimi anni, che hanno sconvolto tutti quanti.

Lettere vs SMS: non è più importante il contenuto?

Da circa vent’anni tutta la comunicazione è stata stravolta dal notevole progresso tecnologico che ha inevitabilmente influenzato la vita dell’uomo e assieme ad esso i rapporti interpersonali che lo coinvolgono. Per questo motivo oggi è abitudine utilizzare programmi di messaggistica istantanea per comunicare informazioni in modo immediato. Di conseguenza si perde la propria capacità e libertà espressiva, che consiste nel cogliere e utilizzare i termini che, con più verità e intensità, possono tradurre emozioni, sentimenti nascosti nei più profondi angoli del nostro subconscio. Così la scrittura è diventata semplice comunicazione immediata, cancellando quel fascino mistico della lettera che innestava nel destinatario speranze, sogni, curiosità durante l’attesa della risposta. In realtà, pensando che con la messaggistica istantanea la comunicazione tra le persone sia senza pathos, si afferma quindi che coloro che utilizzano quecoppia-anzianisto metodo non abbiano alcuna capacità di esprimersi in modo sensibile; è sempre così? Non sono presenti persone che nella propria gioventù per cause di forza maggiore fossero costrette a comunicare attraverso lettere e che ora utilizzano questi programmi di nuova generazione? «Comunicare» secondo il dizionario italiano il suo significato è essere in rapporto con qualcuno, condividere idee, sentimenti profondi. Più chiaro di così non poteva rendercelo noto il dizionario italiano: ciò che conta veramente è il contenuto, non il mezzo di comunicazione perciò se dopo vent’anni di progresso troviamo ancora coppie che si amano e riescono a stare insieme emozionandosi come un tempo, forse non è così male poter condividere i propri sentimenti in tempo ottimale. Certo rimane il fatto che un “vero amore” non può basarsi sull’amore virtuale, ma deve essere vissuto giorno dopo giorno, faccia a faccia.